venerdì 31 agosto 2007

HUILING: intelligenza dello spirito

Pechino, 27 agosto 2007
incontro dell'associazione con una delegazione degli italiani

Huiling è un’organizzazione non governativa che dal 1990 si occupa di persone con difficoltà di apprendimento. Si trova nella città vecchia, appena fuori la città proibita. Piccole e sovraffollate case in muratura circondate da alti muri che solo attraverso stretti varchi lasciano intravedere ambienti bui e malsani, fatto salvo per qualche simpatico negozietto artistico e ristoranti davvero carini. Per le strade, quelle non percorse dai risciò e quindi meno in vista ai turisti, c’è chi cucina in fumanti pentoloni, chi pranza seduto per terra, rigorosamente non da solo, e chi a torso nudo si muove con l’armonia del Thai Chi.
E’ qui che il centro disabili ha sede e fa intrattenimento per i turisti, accogliendoci con un divertente spettacolo musicale. Si vede che sono abituati ad incontrare persone che vengono dall’estero, lo si capisce dalla spontaneità con cui ci coinvolgono nei canti e balli.
In più, il legame con l’Italia è molto stretto: il fondatore è un religioso italiano di nome Fernando Cagnin con il quale proprio noi imolesi avevamo tenuto i contatti. Del suo lavoro avevamo avuto notizia da un nostro concittadino che per motivi di lavoro si reca spesso a Pechino e che, venuto a conoscenza del nostro progetto, ce ne aveva parlato. Al telefono Padre Fernando era rimasto impressionato dalla nostra impresa, definendoci molto coraggiosi. Davvero un peccato che durante il nostro soggiorno a Pechino lui sia in Tibet! Chi ci ospita è la signora Meng, co-fondatrice della ONG, persona sorridente e di carisma. Ci racconta che a Pechino, questo centro è un punto di riferimento per un centinaio di persone disabili a partire dai 16 anni di età. Dal 2002 ne sono stati aperti altri sei in altrettante città della Cina. Prossime aperture sono in programma nelle città di Lanzhou, Wanzhou e Shangai.
Vi sono coinvolti operatori, volontari e le stesse famiglie. Il lavoro che svolgono ruota attorno al concetto che la persona disabile gioca un ruolo nella costruzione della comunità e condivide con essa il raggiungimento di una vita sociale rispettosa dei diritti delle persone. In concreto vengono promosse attività di integrazione sociale coinvolgendo le risorse della comunità e incoraggiando le persone disabili nel partecipare alla vita della comunità. In particolare, vengono realizzate attività che sviluppano le capacità e l’autonomia presso il centro e le biblioteche, i centri dei giovani, degli anziani, i campi sportivi e i centri commerciali.
A queste si affianca l’attività dei centri professionali: luoghi di apprendimento e di occupazione: dalle vendite dei prodotti (oggetti della tradizionale arte cinese quali gioielli, cartoline, calendari) si recuperano le spese per il materiale e lo stipendio di chi vi lavora.
Infine, le case famiglia, dove vivono un massimo di 6-8 persone con uno stile di condivisione delle responsabilità, delle difficoltà e delle gioie della vita quotidiana.
E’ emozionante sapere che la signora Meng racconterà queste stesse cose il 30 agosto in Germania, in occasione di un seminario al quale è stata invitata per uno scambio di esperienze. In quei giorni noi saremo appena rientrati in Italia.

Annalisa Roda

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e