domenica 12 agosto 2007

Musica in carrozza e frontiera di Chop


Il treno si anima, il vagone musicale è aperto a tutti, gli strumenti passano di mano in mano, una
ragazza sarda tenta di insegnarci un canto tradizionale. Ma non è semplice, ripassiamo a canti brasiliani che ci vengono piu facili. Così ci avviciniamo verso Chop.

Ore 22.00, alla frontiera scendiamo dal treno.
Margherita imbraccia la telecamera, un uomo in divisa è contrariato e dopo un minuto compare un militare, si dirige verso di lei e le fa cenno che non è possible filmare. La stazione è buia, qualche neon permette di individuare il contorno delle persone e delle cose. Ci dirigiamo in fila disordinata all'interno di un enorme camerone, poco piu illuminato. Alla fine della stanza una struttura in legno che permette il passaggio dall0altra parte a mezzo di quattro passaggi doganali. All interno dei passaggi luci piene e specchio sopra la testa. Ci mettiamo in fila e cominciamo il passaggio verso l'Ucraina. Ad un certo punto ci viene chiesto di abbassare il tono della voce e di fare piu silenzio.
Un paio di ragazze attendendo che la fila si smaltisca praticando Yoga su meterassini da campeggio.

Il clima e sereno.
Il bagno è lasciato a sé, sembra non venga pulito da molto tempo. All entrata si presenta come un enorme camerone vuoto con un piccolissimo lavandino al centro della parete, nella stanza successiva tre turche su un piano rialzato sono nascoste da box in legno.
Nel soffitto la vernice si sta staccando.
Nel degrato di questo posto emerge un pannello sul muro che e nuovissimo. Riporta numeri e scritte. Ha l'aria di un regolamento legislativo.
Il passaggio è piu tranquillo di quanto aspettato. Controllo dei passaporti e sguardo alla persona, -puo andare- sembra dire la funzionaria con lo sguardo.

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