mercoledì 22 agosto 2007

I perché di questo Viaggio (con la "V" maiuscola)

Per completare il post precedente, pubblico anche il resonconto dell'incontro tra una delegazione del treno speciale per Pechino e la prefettura del quartiere Lublin della zona sud est di Mosca.

Penso che per combattere il pregiudizio debba essere superata la disinformazione diffusa tra la gente, che molte volte è prevenuta (e sinceramente non posso darle torto) verso iniziative che vanno fuori dall'ordinario: stra-ordinarie, come questo Viaggio (con la "V" maiuscola).

Da pochi anni collaboro con il Dipartimento di salute mentale attraverso progetti teatrali rivolti anche a utenti del servizio, e ho incontrato persone veramente speciali: utenti, psicologi, tirocinanti, insomma, un insieme di persone che lavorano e vivono in prima persona questa esperienza extra-ordinaria tutti i giorni: e vi assicuro, non è facile.

Sicuramente è stimolante, e per chi fa un lavoro come il mio, gli stimoli sono il sale della vita.

Grazie di esistere e di resistere,

Massimiliano

14 agosto - mattinata
incontro di una delegazione del treno speciale per Pechino con la prefettura del quartiere Lublin della zona sud est di Mosca

La persone che mi hanno parlato dell’ incontro hanno dato talvolta impressioni differenti.

Tutti mi hanno confermato che l’evento ha avuto una connotazione decisamene formale, ma mentre qualcuno ha colto una certa disponibilità delle autorità moscovite al dialogo ed al confronto, qualcun altro ha osservato rigidità nelle autorità e una certa diffidenza rispetto ai contenuti riportati dalla delegazione italiana.

Ad un certo momento, dopo avere comunicato pubblicamente una intenzione al cambiamento, in un momento informale uno psichiatra si è avvicinato ad una persona italiana chiedendo se non avesse paura a viaggiare su questo treno. Quello che pare emergere da alcuni racconti rimanda ad una cultura della malattia mentale che non considera la persona malata come recuperabile, bensì come destinata a rimanere sempre nella situazione in cui si trova.

Durante l’incontro con l’ambasciatore il giorno precedente, Elèna, una interprete russa che ci accompagnava nel viaggio si è resa disponibile a tradurre e permettere il dialogo tra un viaggiatore, Marco di Trento, ed una autorità locale, il prefetto Savin Alexey Alexandrovic. Nel venire a conoscenza dei contenuti si è stupita che in Italia esistano programmi di disintossicazione da alcol e di liberazione dalla dipendenza. In Russia il problema dell’abuso di alcol è uno dei principali e non esiste una prospettiva di recupero: – da noi gli alcolisti rimarranno sempre alcolisti –

Il tema è ancora culturalmente difficile da affrontare e le esperienze statunitensi ed europee sono un esempio conosciuto ma probabilmente non sufficiente a creare una rivoluzione culturale immediata. L’incontro in prefettura risulta essere di per sè un successo, non era per nulla scontato e fino ai giorni precedenti era incerto.

Lo scambio è stato promosso in particolare da Marina Capora. Formata in passato all’università di Trento, città con cui ha mantenuto un legame, è poi ritornata in Russia. In seguito alla sua esperienza italiana, ha lavorato a Mosca per fondare un centro che si occupa di problemi legati all’alcol con una particolare attenzione al sostegno dei famigliari. Non vengono esposte modalità di cura rivolte a persone con disagio mentale. L’attenzione sociale, in questo momento di evoluzione, è piuttosto alle giovani famiglie. Per renderle anche protagoniste viene chiesto ad alcune consulte di identificare bisogni e di partecipare alla strutturazione di opportunità. C’è un intento consapevole di introdurre elementi di democrazia in una realtà in cui, in passato, le modalità di gestione del sociale erano differenti.

Siamo in effetti stati accolti nella sede della prefettura ed all’incontro è stata data rilevanza, dal momento che era presente il prefetto ed è stata coinvolta la televisione locale. Tuttavia non è stato comunicato che nelle altre strutture della città siano attivi altri servizi territoriali piuttosto che strutture di ricovero permanente.

Lo psichiatra di riferimento del luogo, responsabile di un ospedale psichiatrico grande 8 ettari, si dice perplesso rispetto a questo viaggio, considerando l’esperienza troppo stressante per chi vive un disagio mentale. Intanto un utente è stato scambiato per psichiatra.

Durante l’incontro è stato fatto presente dal gruppo italiano la situazione della giornalista Larissa Arap, rinchiusa, secondo le agenzie di stampa russe che citano fonti dell’opposizione al governo Putin, in un manicomio a seguito di un inchiesta che stava conducendo. Questa comunicazione fatta in sede ufficiosa è stata recepita dal rappresentante per i diritti umani del Cremino, Vladimir Lukin. E’ stata allora attivata una immediate richiesta che la giornalista possa essere indirizzata ad una differente modalità di cura, possibilmente ambulatoriale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dalla redazione del giornale “E PAS E TEMP” un saluto corale.
Siamo tutti solidali con il messaggio che state portando in questo viaggio verso mondi lontani.
Noi siamo con voi con la mente e con il cuore però siamo anche contenti di essere qui ad Imola. Vi pensiamo sempre. Ed a volte proviamo ad immedesimarci in questa lunga gita verso Pechino pieni di borse, zaini e valige.
Speriamo che la transiberiana vi abbia portato fortuna per i prossimi viaggi e che porti fortuna anche a noi. Tra noi c'è chi si aspetta che voi portiate cure nuove tipo massaggi o omeopatia o medicine miracolose.
Chissa che clima c'è voi. Noi ci siamo rinfrescati e voi?. Stiamo pensando che siete tutti sballati con il fuso orario. Siamo curiosi di sapere come avete fatto ad abituarvi al modo di mangiare cinese, alle loro tradizioni, agli usi e ai costumi. Aspettiamo con gioia le vostre novità e l'arrivo. Pensiamo al vostro ritorno che sarà senz'altro gagliardo e meraviglioso. Speriamo di essere in sintonia con voi e di ritrovarci sulla stessa lunghezza d'onda per scambi culturali benefici.
Buon ritorno da Simona, Gianni, Paolo, Michele, Graziella, Raffaella, Anna, Luciana, Angela, Giorgio e Dominique(che ha viaggiato tanto).